E' tormentato per forza... - 3° parte


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Un altro problema, che si genera spesso in questi casi, è quello della cosiddetta impunità del soggetto, mi riferisco al fatto che a soggetti come l'infermiera che ho descritto nella puntata precedente, al medico di base della 1° puntata, nessuno ha praticamente tirato le orecchie, dato una bella lavata di capo, o, più pesantemente, mangiato la faccia, perché se con quella incompetente di infermiera (che non è anziana ma è già una leva abbastanza recente avendo meno di 40 anni) è sufficiente un cicchetto facendole presente che non capisce un cazzo, con il medico è ben diverso, in quanto la sua superficialità poteva costare molto caro al parente acquisito, ma la superficialità non è assolutamente l'unico difetto che si può riscontrare nella classe degli operatori sanitari, anche l'eccesso di zelo, la mania di protagonismo, il voler per forza prevaricare il paziente, relegandolo quasi a uno strumento inerme nelle mani del medico, sono ugualmente atteggiamenti che possono portare a conseguenze gravissime, come nel caso che rispolvero (in quanto già narrato da me in precedenza) in maniera ancora più dettagliata e specifica...

I mestieri di medico e paziente non sono di certo facili da ricoprire e recitare, perché occorre innanzitutto intelligenza e rispetto reciproco, oltre a diversi altri componenti, per stabilire una sorta di alleanza tra le parti che possa essere utile per risolvere i problemi della persona che necessita di assistenza e di cure, un discorso riguarda il medico di base, e molti altri discorsi riguardano il delicatissimo comparto della sanità pubblica, con gli ospedali in primo luogo, ivi compresi gli accessi al pronto soccorso...

Questi fatti si riferiscono a un periodo pre-covid, adesso le cose, purtroppo, possono essere ancora peggiori, perché un po' troppo sono rimasti degli atteggiamenti che limitano di fatto l'accesso di un accompagnatore o visitatore alla struttura ospedaliera, come il paziente perdesse ogni contatto con la propria famiglia e venisse come inglobato nel nosocomio di turno, no, cari amici, no, rispetto per il luogo di cura, questo è fuori discussione, ma quella persona, prima ancora che essere un paziente, rimane sempre un nostro famigliare, non perde completamente le sue caratteristiche e peculiarità, certo, anche comportamenti come quelli che ho visto personalmente, quando una famiglia molto colorita e numerosa è andata, diverso tempo fa, a trovare una fresca partoriente, anche no, una decina di persone in contemporanea, compresi un paio di bambinetti, che facevano un casino dellamadonna, che avrei preso personalmente tranquillamente a randellate, a un certo punto è arrivata un'infermiera che, anche con tutta grazia e gentilezza, ha fatto presente che eravamo in un ospedale e di limitare le esternazioni e il numero di visitatori alla neo-mamma...

Continua...

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