Selenya: L'ombra di Rak-Thul - Capitolo 11 - Ricerca e Città imperiale


Bentornati in questo nuovo capitolo del mondo di Selenya.
Alla ricerca del vecchio Ludwig Reynard, i nostri protagonisti si spostano verso nord, uscendo dal regno di Rak-Thul e raggiungendo la grande città imperiale. Appena arrivano, però, si imbattono in una ragazza che proviene da un altro regno. Ella si chiama Freyja e viene da Alfhild.
Buona lettura!

Selenya: L'ombra di Rak-Thul

Capitolo 11 - Ricerca e Città imperiale


“Da Alfhild? E dove sta?” Non ne avevo mai sentito parlare. “Stupido bamboccio! Non sai proprio niente! Come fai a non conoscere Alfhild? Quindi non sai nulla neanche degli altri regni di Selenya?” Mistrel sembrava scioccata dalla mia ignoranza. “Non so nulla… Aver sempre vissuto a Treia mi ha precluso ogni informazione geografica. Mi dispiace” Mi voltai in segno di scusa verso Freyja. “Non ti preoccupare… Non è un problema.” Sorrise, leggermente imbarazzata.

Arf Arf

Un cane di media stazza si avvicinò ai suoi piedi, per poi deviare verso Mistrel, saltando di gioia. “Roth! Eccoti. Scusami se ti ho lasciato indietro.” La ragazza si chinò ad accarezzarlo assieme a Mistrel. “Oh! Un’animale normale! Che carino! A Rak-Thul è da tempo che non si vedono cani.” La mia compagna di viaggio sembrava estasiata. “Da tempo ne volevo uno, ma in realtà è per un'altra persona... Lasciamo stare.” Si rialzò in piedi, rimettendo la sua borsa in spalla. “Grazie di tutto, ma io devo andare!” Si rivolse a entrambi. “Aspetta! Vuoi girare davvero da sola? Anche noi dobbiamo cercare una persona qui. Possiamo andare assieme. Cosa ne dici?” Non volevo lasciarla cadere nelle grinfie di qualche altro brigante. “Vrynn ha ragione. I bassifondi della città imperiale sono pericolosi. E poi ormai è notte. Tu e il tuo cane potete venire con noi.” Anche Mistrel era d’accordo. Freyja sembrava titubante, come se non si fidasse di noi; dopotutto eravamo degli sconosciuti per lei. “Non saprei… Mi piacerebbe, ma...“ Poi mi fissò, facendo una faccia stupita. “I tuoi occhi sono strani. Cioè… Nel senso che sono belli.” “Gli occhi? Ehm, grazie del complimento… Sai sono nato così.” Mi grattai il naso, mentre arrossivo. “Inizia a farsi tardi." Si intromise la strega. "Dai vieni con noi! Questa è la nostra ultima offerta.” Mistrel sembrava più desiderosa di me di averla come compagna di viaggio. “Ehm… Va bene, per stanotte, vengo con voi.” Si decise.

Iniziammo a camminare per le strade della città imperiale. Con l’arrivo della notte le strade iniziarono a svuotarsi per vedere riempire le locande e i locali più osé.
“Dove andiamo a dormire?” Chiesi a Mistrel, mentre avanzavamo lungo le vie.
“Conosco un posto, con letti puliti e un tetto a ripararci.”
“Lo sai vero che non abbiamo monete? Come pensi di pagare?” Le feci notare il dilemma.
Freyja intanto ci guardava senza capire come entrare nel discorso.
“Non ci servono monete, fidati.” Mi sembrava sicura di sé.

Passarono svariati minuti e finalmente raggiungemmo il fantomatico luogo dove dormire.
O almeno come doveva essere in principio. Davanti a noi apparve una catapecchia con il soffitto bucato e una porta di legno dissestata.
“Letti puliti e un tetto che ci ripari… Ne sei sicura?” Incalzai Mistrel, mettendola improvvisamente a disagio.
“Stupido Caprone! Padre di Gnuk e di tutti i suoi fratelli! Vent’anni fa, era fatto così!”
Forse avere un corpo da ragazzina non le faceva comprendere l’avanzare del tempo.
“Vent’anni fa... Ma come?” Freyja iniziò a scrutare Mistrel confusa.
“É una lunga storia. Ti spiegheremo.” Interruppi la curiosità dell’alfhidiana, tornando poi a Mistrel. “Vent’anni sono lunghi… Conosci altri posti?”
“No… Ma forse posso fare qualcosa.” Disse la strega, andando poi ad aprire la porta scricchiolante.
L’interno era vecchio e rovinato. La polvere faceva da padrone e i mobili sembravano piuttosto decadenti, ma almeno i letti sembravano integri.
“Ho un’idea! Vrynn, Freyja, uscite un attimo dalla casa. Faccio in un minuto.”
Da suo comando, uscimmo fuori, per poi chiudere la porta di casa.

“Cosa vuol fare?” La ragazza si rivolse a me incuriosita.
“Credo che voglia usare una delle sue magie. Sai, è una sorta di strega.” Lo dissi così tranquillamente che non capii se Freyja fosse rimasta scioccata o meno. Forse nel suo regno era pieno di fattucchiere. “Ah, e un’altra cosa. Dove è il tuo cane?”
Freyja fece una faccia sconvolta “Era in casa con noi… Oh, no…”
“Mistrel! No, aspetta!” Non feci in tempo a farmi sentire da lei.



Una casa un po' decadente needpix
Wham

Un bagliore verde illuminò la casa come un’esplosione, facendo uscire la polvere dai buchi sul tetto. Subito dopo, la strega aprì la porta, facendo uscire una grande nube polverosa. “Ed ecco qua! Come nuova.” Mise le mani sui fianchi come una donna di casa. “Roth! Dove sei?” Freyja entrò di corsa, sbalzando Mistrel ancora sull’uscio. Incuriosito, corsi subito dentro anche io. La polvere era sparita, i letti sembravano ora accettabili e i mobili davano l’idea di essere meno rovinati del dovuto. E poi apparve Roth, con un pelo così lindo che sembrava nuovo.

Woff! Woff!

“Piccolo mio! Eccoti qua. Cosa ti ha fatto?” Parlava col cane, ma in realtà si rivolse con lo sguardo verso Mistrel. “Non mi ero accorto di lui. Ho usato la mia magia del vento per pulire un po’ casa, ma alla fine ora il tuo cane è più bello di prima, no?” Non sapeva come scusarsi. “L’importante è che stia bene. Ora che dite? Sono stanca, mi piacerebbe andare a dormire.” “Non vuoi mangiare niente?” Le chiesi gentilmente. “No, non ho fame.” Nel mentre si sentiva il suo stomaco contorcersi. Fu così che Mistrel aprì la sua borsa lanciandole una patata e mettendole di fianco una borraccia piena d’acqua. “Mangia almeno quella. Poi bevi quanto vuoi.” Freyja non se lo fece ripetere due volte. Prese la patata, la divise in due. Un pezzo lo mangiò in un sol boccone e l’altro pezzo lo diede a Roth. Nel mentre, anche io e Mistrel ne mangiammo una ma, come al solito, non mi sentii sazio. “Mangiane un’altra.” La mia compagna di viaggio me ne passò una al volo per poi riprendere: “Voi uomini mangiate troppo, ma siete fatti così. Me ne farò una ragione.” Per una volta sembrava gentile e io ne aprofittai, mordendo con gusto quella patata insapore.

“E ora prima di andare a dormire… Vediamo di trovare Reynard.” Guardammo Mistrel straniti.
“Possiamo cercarlo domani. Che fretta c’è di uscire col buio?” Le risposi.
“Non dobbiamo uscire. Guarda e impara, impiastro!”

Con le sue mani creò un’obolo di vento, come fece nelle caverne del lago Hulia.
“Vai obolo… Trova Ludwig Reynard.” Come un proiettile uscì dai buchi del tetto, sparendo dopo poco tempo dalla nostra vista.
“Cosa cavolo era quella strana moneta?” Chiese Freyja incuriosita e stupefatta.
“Quella moneta è un’obolo. Serve a trovare la via o una persona importante. Se Ludwig Reynard è qui nella città imperiale, lo troverà. Altrimenti…” Il finale della frase mi sembrava malinconico.
“Troveremo il vecchio! Deve essere per forza qui.” Cercai di amplificare le sue speranze.
“Lo spero. Dai! Ora tutti a letto che non so quanto riusciremo a dormire!”

Il nostro sguardo si spostò sui due letti. Uno era un letto singolo e l’altro doppio.
“Come ci disponiamo?” Chiesi alle ragazze, facendo arrossire immediatamente Freyja.
“Ovviamente, tu dormi nel singolo e noi donne nel matrimoniale!” Vidi incolorirsi anche il viso di Mistrel.
Peccato che… Woff! Woff! Roth si buttò sul letto matrimoniale per spaparanzarsi poi lungo un lato. Iniziò a dormire, l’attimo dopo.
L’unica soluzione fu che Freyja dormisse con Roth e io con Mistrel nel letto singolo.
Per un secondo pensai che ciò fosse imbarazzante, ma poi compresi di essere spaventato.
Ci sdraiammo schiena contro schiena, ma sentivo già la sua aura malefica riecheggiare in caso mi fossi per sbaglio girato, sfiorando qualcosa di cui avrei potuto pentirmene.
Per mia fortuna prendemmo tutti sonno senza problemi.

Era poco dopo l’alba e un forte fischio ribombò nella casa: l’obolo aveva fatto ritorno.
Roth scese dal letto iniziando ad abbagliargli contro.
“Basta, Roth, ti prego.” Freyja cercò di azzittirlo con il viso mezzo addormentato.
“É tornato! Forza tutti in piedi. Dai, Vrynn, muoviti.” Mi strattonò facendomi aprire gli occhi.
“Chi, cosa?” Ero ancora in dormiveglia.
“L’obolo sa dove si trova Reynard! Andiamo!” Mistrel era esagitata.

Nel giro di cinque minuti eravamo fuori di casa. La strega teneva in mano l’obolo che come un faro indicava la strada da prendere. La città imperiale di mattina presto era praticamente sgombra. C’era qualche mendicante che dormiva ma, per il resto, le persone per le strade si contavano sulla punta delle dita. Nulla a che vedere con la caoticità che sarebbe iniziata qualche ora dopo. Attraversammo i bassifondi per ritrovarci in un quartiere più signorile.
Lo si capiva dalle strade più pulite e quindi semplicemente anche dall’odore.
Poi, a un certo punto, Mistrel si fermò davanti all’entrata di una locanda, tremolante.
“Reynard… Si trova qui.” Era visibilmente emozionata.
Aprii io la porta, facendomi seguire a ruota da Roth, Mistrel e Freyja.
“Scusate, starei cercando un certo Ludwig Reynard. Mi può dire se si trova qui?” Mi rivolsi al locandiere.
“Mi spiace, ma qui non c’è nessuno con quel nome.” Mi rispose l’uomo gentilmente.
“Eppure dice che è qui. L’obolo non si può essere sbagliato.” Mistrel cercava di trovare una qualunque scusa.
“Vrynn? Cosa ci fai qui?” Una voce provenì da dietro di me.

Scendendo da una scala vidi una faccia familiare… Si trattava di Paulie.
“Paulie! Sei davvero tu?” Corsi dal mio amico, mentre anch’egli mi raggiungeva.
“Certo che sono io. Cosa ci fate alla città imperiale? Il vecchio mi aveva avvertito che prima o poi ci saremmo rivisti. Che fine avevi fatto?” Mi fece mille domande.
“Siamo stati a Treia. Abbiamo visto Irenia e ci ha detto che eravate qui. Ma dove sta il vecchio? Il locandiere ci ha detto che qui non dorme nessuno con quel nome.”
Paulie mi fece cenno di abbassare la voce. “É una lunga storia. Shhh.”

“Finalmente sei arrivato. Ti stavo aspettando, o meglio, vi stavo aspettando.”
Mistrel si voltò immediatamente a quella voce, iniziando poi a piangere dalla gioia.
Davanti a noi c’era Ludwig Reynard.

Continua...



La luna viola di carolineschell
La ricerca di Vrynn e Mistrel sembra essersi conclusa: Ludwig Reynard è al loro cospetto. Però ora sorgono delle domande... Perché si trova lì e perché sta nascondendo il suo nome al locandiere? Inutile dire che lo scoprirete presto.

Ah, importante! Da ora in poi, i capitoli di Selenya si intrecciano! Il continuo di questo capitolo lo potrete vedere nel prossimo di @acquarius30! Poi si tornerà al mio e così via. Quindi rimanete sintonizzati perché ne accadranno delle belle :D
Ciao!
[Selenya: Le sei Ombre della Luna](https://steemit.com/@selenya)
[Le Sei ombre della Luna - immagine di @armandosodano](https://steemit.com/@armandosodano)
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Ecency