Il Regno di Kasiha - Parte Terza (by @kork75)

Kas è riconosciuto in tutta Selenya come il supremo “dio del mare”, oltre che unico e solo protettore della Luna blu. Venerato dai fedeli di religione kasihua, Kas viene solitamente raffigurato seduto su di un trono con lo schienale a forma di conchiglia; con il braccio destro proteso in avanti sostiene un grappolo d’uva (la famosa uva di vite blu), mentre, con l’altro arto superiore attaccato al corpo regge l’oggetto più sacro e prodigioso per il popolo kasihano: lo “specchio magico”. Ai piedi del trono del dio del mare, due kasika, che come due fedeli “mastini marini”, incutono il giusto timore reverenziale. La più importante statua del dio Kas (di pregiato legno intarsiato e di color blu cobalto) è conservata a Ha all’interno del tempio a lui dedicato. La filosofia della religione kasihua ovvero quella di salvare l’anima degli uomini dagli abissi del peccato, fa credere ai suoi adepti che ogni qualvolta il mare è in tempesta il loro dio ha lasciato la profondità dell’abisso per punire i peccatori. I Kasihani di religione kasihua (la stragrande maggioranza del regno) sono certi che la rupe a strapiombo sul mare, su cui s’innalza l’antico monolite, sia stata modellata in quel modo dalle stesse mani del loro dio; quel dirupo, sulla quale sommità i primi discepoli di Kas (i primitivi Zunika) edificarono il più importante tempio in suo onore, sovrasta la città di Ha: meta spirituale di milioni di devoti.


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Immagine CC0 creative commons

I seguaci del dio Kas nutrono una profonda venerazione per i sacerdoti Zunika, considerandoli i discendenti diretti dei primi uomini che furono guidati per responso divino nella terra di Kasiha. Come in tutta Selenya, anche nel regno di Kasiha la religione riveste quindi un ruolo molto importante, culti settimanali e processioni con relativi riti religiosi dedicati al “dio della Luna Blu”, scandiscono il trascorrere del tempo. I sacerdoti Zunika sono tolleranti verso le tradizioni religiose degli altri regni, mentre in epoche remote, i culti “nazionali” non riconosciuti dalla religione del regno, venivano spesso considerati una forma di perniciosa “stregoneria di massa” e aspramente perseguitati. La principale festività religiosa del regno è la festa della “Luna blu” o anche detta “La festa del mare”. Festa del mare che nel corso dei millenni ha abbandonato il puro significato religioso, tramutandosi in una festa popolare di sagre e fiere. Riconosciuta dal governo del regno, la Festa del mare in onore della “Luna blu” richiama centinaia di migliaia di turisti da tutto l’impero; festività che si apre con la solenne benedizione del Gran Zunika (massima autorità religiosa) che insieme alla Regina taglia il simbolico “nastro blu”, dando il via ai “folli” festeggiamenti. In quel periodo, i festeggiamenti in tutte le città del regno sono intervallati da solenni funzioni religiose e a Ha sono interamente dedicati all’antico culto del sacro monolite raffigurante il Kasika.


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Per i credenti, la vita religiosa deve svolgersi esclusivamente nei templi dedicati al dio Kas, con adesione spontanea alle fastose cerimonie nelle quali è il potere degli Zunika a mediare tra gli uomini e il loro dio: governandone le coscienze. I Zunika sono anche da sempre i soli e unici custodi delle antiche leggi divine; leggi divine riportate nel libro sacro: “l’archivio delle antiche scritture”. I seguaci della religione kasihua rivolgono le loro preghiere al dio del mare, per augurare eterna protezione ai suoi sacerdoti Zunika e invocare auspici di buona fortuna a tutti coloro che vivono e lavorano vicino al mare o sopra di esso. Molto spesso durante questi riti sacri, è uso fra i più giovani tatuarsi immagini liturgiche o preghiere dedicate al culto del dio Kas o dei kasika. Nella religione kasihua ogni mutamento meteorologico o astrale è un segno della benevolenza o dell’ira verso l’uomo da parte del dio Kas. Il dio Kas controlla le forze della natura quali: il mare, i terremoti, i maremoti e le condizioni meteorologiche. Quando mostra il lato benevolo della sua natura, Kas guida con il vento in poppa le navi del regno in approdi sicuri e, ai naviganti, offre mare calmo senza tempeste; mentre agli abitanti di Kasiha dà in premio raccolti abbondanti e ricchi guadagni commerciali. Quando invece viene offeso e si sente ignorato, allora colpisce duro, provocando mari tempestosi e terremoti, annegando chi disgraziatamente si trova in navigazione e affondando le imbarcazioni, nonché generando periodi di siccità e di carestia. I kasihani sono un popolo molto superstizioso e credono ai viaggi spaziotemporali, inoltre credono che attraverso una ferrea morale, una vita dedita al lavoro e alla venerazione del loro dio, al momento del loro trapasso attraverseranno lo “specchio magico” (custodito dal Gran Zunika), continuando così a vivere in eterno in un'altra dimensione, sempre sotto l’ala protettrice del dio Kas.


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Le celebrazioni della liturgia religiosa sono affiatate ai soli Zunika. Ogni città del regno (Ka, Si e Ha) dispone di un tempio, ma il luogo simbolo e cattedrale della religione kasihua resta la città di Ha con i suoi millenari simboli religiosi. L’influenza nel governo dei Zunika è Importante e tenuta in grande considerazione nel regno; all’interno del Gran consiglio delle Casate sono presenti quindici Zunika, nella storia di Kasiha, molti Zunika ricoprirono l’incarico di Eccelso, e alcuni di loro oggi siedono tra i gradoni del Consiglio Supremo di Kasiha. Da sempre i sacerdoti Zunika sono avvolti da un alone di fascino misterioso. Leggende dicono che sono gli unici che possono cavalcare i mitologici kasika, mentre la loro massima guida religiosa il Gran Zunika ha il dono di curare qualsiasi malattia o ferita mortale. Si narra che il Gran Zunika è in grado prevedere il futuro e viaggiare nel tempo, modificandone gli eventi. Tutti gli abitanti di Kasiha possono aspirare a diventare dei “novizi” Zunika e frequentare in età adolescenziale la “Scuola di correttezza e retorica” di Si (ogni anno vengono individuati dall’istituto circa duecento giovani da iscrivere al primo dei cinque anni “lunari” di formazione), ma solo coloro che hanno fede e che rinunciano al matrimonio e si uniscono per la vita eterna al volere del dio Kas, possono aspirare a diventare Zunika e continuare nell’apprendimento della filosofia della religione Kasihua (studio del culti misterici) presso il tempio del dio Kas di Ha, dove, dopo circa dieci “anni lunari” di duro apprendimento possono entrare a far parte dell’ordine religioso, acquisendo le capacità richieste a un sacerdote Zunika. In concomitanza con la religione, la magia a kasiha è la via aurea per vincere la natura, superarne l'asprezza e affermare il dominio dell'uomo sulle forze ostili. L'enorme, Invincibile “potenza” racchiusa nella magia per superare tutte le difficoltà, era di fatto il “colpo di bacchetta” degli antichi stregoni kasihani, acerrimi nemici dei sacerdoti Zunika e fautori dei culti divinatori non riconosciuti dal tempio del dio Kas e dal governo del regno, e per questo aspramente banditi e perseguitati, con pene, per chi pratica la magia, che vanno dalla detenzione, all’esilio se non alla morte.


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Anche la comunicazione tra i viventi e i loro antenati, trascorsi agl’inferi, passava, nell'antichità, tramite la mediazione dei Zunika; tutto ciò avveniva durante mistici riti religiosi, nei quali si racconta della spiccata capacità divinatoria degli Zunika di prevedere il futuro con formule sibilline: messaggi e profezie che poi venivano affidate all'Intelligenza e alla forza dell’uomo con l’arduo compito di decifrane e interpretarne gli oscuri significati. I Zunika, si narra che oggi sono ancora indovini e taumaturghi (operatori di miracoli, cioè di Interventi prodigiosi, superiori alle forze ordinarie dell'uomo, al di là delle legittime aspettative umane) e gli unici in grado di controllare la forza (talvolta distruttrice) dei mitologici Kasika trasformandole in un’arma “letale” a difesa del regno. Sono perciò circondati da grande rispetto, spesso d’ammirazione e persino devozione reverenziale: destinata però a tramutarsi in sospetto, timore e odio nel momento in cui sorgesse l'impressione che i poteri occulti stanno venendo usati dai Zunika non a vantaggio, ma ai danni di questa o quella persona. Per questo motivo, molte lune fa entrarono a far parte del “Consiglio delle Casate”, in modo da dimostrare alla popolazione la loro vicinanza e la loro devota appartenenza al regno di Kasiha. Con il tempo gli Zunika non sono più solo un semplice “gruppo sociale” religioso, ma l’espressione di un popolo. Attualmente, di sacerdoti Zunika se ne contano circa cinquecento, la maggior parte di loro vive ed esercita la propria vita spirituale all’interno del tempio del dio Kas.


Il Regno di Kasiha - Parte Prima
Il Regno di Kasiha - Parte Seconda

La Luna Blu di Kasiha by @kork75
Cap. 1: Un anno prima…
Cap. 2: L'osteria il corallo blu
Cap. 3: Il confine
Cap. 4: Il maestro
Cap. 5: L’ultimo giorno di luna…
Cap. 6: La transizione
Cap. 7: Al tempio
Cap. 8: La pergamena
Cap. 9: Il segugio
Cap. 10: Lo svadhi
Cap. 11: Il piano
Cap. 12: Selenik


Selenya: Le sei Ombre della Luna


Le Sei ombre della Luna - immagine di @armandosodano

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