I Know this much is true: intensissimo drama grazie ad un superbo Mark Ruffalo part 2/2

Si è soliti dire che quella scena, quella serie, quel film hanno avuto la capacità di prendere lo spettatore a pugni nello stomaco.

In I Know This Much Is True questo concetto viene standardizzato come non mai, diventando una cifra identitaria della serie stessa.

Per darvi una traccia del condensato di dramma che questa serie rappresenta bastano le brevi "minute" sulla vita di Thomas e Dominik.

Il primo, come detto, è schizofrenico, paranoico fino alla nausea, non ha mai vissuto una relazione sentimentale, è stato vittima di abusi quantomeno mentali da parte di un patrigno molto duro con lui e di una madre che, al contrario, era troppo tenera con lui.

Per Dominik la quota parte di tragedia è forse anche più grande. Divorziato, perennemente fedele al fratello, partner inconsapevole della durezza del patrigno nei confronti di Thomas e ancora altre enormi beffe del destino che evito di raccontarvi per non rovinarvi la visione.

A legare questo presente funesto ci pensa un passato ancora più torbido.

Il cognome dei gemelli è "Tempesta", cognome di origine italiana difficilmente scelto a caso vista l'etimologia del termine tempesta.

In uno degli episodi ci vengono mostrati abbondanti flashback del nonno dei 2 interpretato niente meno che dal nostro Marcello Fonte (Dogman). Le scene ritraggono dell'avventura di Domenico Tempesta e suo fratello in terra americana, ad inizio secolo.

Un libro, scritto proprio dal nonno di Dominick e Thomas, rivela le tante nefandezze compiute dallo sconosciuto nonno, capostipite della famiglia.

E' una maledizione quella della famiglia Tempesta?

Anche Dominick e Thomas, come loro madre e loro nonno prima di loro, non hanno alcuna possibilità di uscire fuori da questo vortice di dolore e sventure?

O forse il passato e i geni non contano, o almeno non ci definiscono al 100%, e dunque siamo noi ad avere l'ultima parola sul nostro destino, sul nostro futuro?
image.png

A completare il cast un buon John Procaccino e soprattutto un terzetto femminile che ben ricopre i ruoli a loro designati, seppur con un minutaggio abbastanza ridotto.

Rosie O'Donnel è molto brava nel ruolo dell'assistente sociale che aiuta Dom nel percorso verso la riabilitazione di Thomas. Melissa Leo trasmette molto bene il distacco emotivo forzato dall'ex marito, malcelato e di fatto poco convinto da parte di una donna allontanata dagli eventi più che da un amore naufragato.

Ed infine una vecchia conoscenza seriale, Archie Punjabi (The Good Wife), nel ruolo di una psicologa che con pacatezza e misura sarà artefice di momenti molto carichi emotivamente con Ruffalo.

La grandezza della serie sta nell'aver volutamente calcato la mano sull'aspetto drammatico e di averlo fatto senza esclusioni di colpi, emozionandoci, tragicamente in molte occasioni. E' riuscita ad evadere dal rischio di essere un mattone indigeribile ed un racconto senza via d'uscita e dunque privo di mordente.

La brevità della stagione, che dovrebbe essere l'unica, ha certamente aiutato.

Un Mark Ruffalo sontuoso ha fatto il resto.

Trama: 6,5
Sviluppo Personaggi: 9
Complessità: 7
Originalità: 6,5
Cast: 10
Impatto sulla serialità contemporanea: 6,5
Componente Drama: 10
Componente Comedy: 0
Comparto tecnico: 8
Regia: 7
Intrattenimento: 6
Coinvolgimento emotivo: 10
Soundtrack: 5

Follow me

WEBSITE

www.serialfiller.org

INSTAGRAM

https://www.instagram.com/nellamentediunserialfiller/

TWITTER

https://twitter.com/FillerSerial

FACEBOOK

https://www.facebook.com/Nella-mente-di-un-SerialFiller-112405587217122/

Life isn't a train. It's a shit tornado full of gold..png

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
1 Comment
Ecency