ESPERIMENTO: numero 1 il supermercato

Era ormai più di una settimana che Sigismondo non si faceva vivo al supermercato di Piazza La Mattina. Dopotutto non era facile, specie da quando era finito a vivere in una cabina telefonica. Quei taccagni che avevano partecipato all'asta, quando il suo appartamento era finito all'incanto a seguito della sentenza del tribunale, non si erano minimamente sognati di alzare la posta più di tanto. Quel che gli era rimasto in tasca alla fine di tutto il procedimento burocratico, chissà per quanto gli avrebbe permesso di andare avanti. Secondo le statistiche degli economisti più esperti che riusciva a leggere soltanto in qualche vecchio giornale che il vento gli portava, con la somma che aveva in tasca sarebbe andata avanti si e no un anno una coppia di anziani. Sigismondo non era ancora anziano, ma non è che gli mancassero secoli per raggiungere la terza età. Comunque era single, nessuna moglie con cui condividere quei magri denari che gli erano rimasti. Se avesse avuto moglie, molto probabilmente non sarebbe finito così. Le statistiche cittadine non avevano ancora riportato casi di coppie finite a condividere una cabina telefonica quale abitazione. Fino ad allora, in ciascuna delle (poche) coppie esistenti in città, almeno uno dei due non era disoccupato o se lo era, poteva contare su qualche sussidio se quantomeno in vita sua aveva già lavorato oppure, nella migliore delle ipotesi, inventarsi un lavoro se possedeva titoli al di là della licenza media. Per fortuna, comunque, al momento una cabina telefonica non si costava affitti nè utenze. Quindi Sigismondo avrebbe risparmiato quelle somme che la maggioranza delle coppie anziane dovevano mediamente uscire ogni mese. Almeno per ora, almeno fino a quando all'amministrazione comunale non fosse venuto in mente che era giunto il momento di decretare un nuovo balzello. A questo punto Sigismondo e molti degli altri abitanti delle cabine telefoniche sparse qua e là in città avrebbero dovuto sloggiare. Ci mancava solo più l'affitto.
Sigismondo si guardava in giro timoroso, cercando i prodotti il più possibile economici. Ma con quei prezzi da sbellicarsi dal ridere era veramente dura. Sovrappensiero, finì con l'urtare qualcuno di fianco a lui e temendo trattarsi di un commesso del supermercato, fece per lasciare il reparto, quasi convinto che la scarsità di mezzi gli si potesse leggere in faccia.
-Sigismondo, aspetta!
No, non era un commesso, per fortuna. Era il suo caro vecchio amico Tancredi, anche lui finito a vivere in una cabina telefonica dopo il dissesto e la liquidazione della sua impresa di costruzioni civili, che gli aveva lasciato in tasca si e no la stessa miseria di Sigismondo.
-Tancredi, mi hai fatto prendere un colpo!
-Pensavi fosse il commesso, vero?
Tancredi l'aveva subito capito, era davvero intelligente. Sigismondo si chiedeva spesso come aveva potuto finire come lui, che in tutta la vita non aveva mai combinato nulla di ragguardevole.
Ora i due amici dovevano studiarsi quale fosse la miglior maniera di comprare il necessario senza farsi spennare come polli.
-Prezzi troppo alti- sospirò Sigismondo. -Io me ne vado.
-No, aspetta: valutiamo quello che serve a te e quello che serve a me. Scordiamoci del superfluo. Di quel che serve per entrambi, prendiamo un solo prodotto e facciamo a metà.
Sigismondo si domandò perchè non fosse venuta in mente a lui un'idea così geniale.
-Ma sbrighiamoci, sta per fare buio e quando cala la notte dobbiamo essere in cabina da un pezzo. Lo sai che hanno rubato in quella di Manolo?
-Come? Mannaggia...-
-Io gliel'avevo detto di non scegliere una cabina della zona industriale. Quel quartiere non è sicuro.
-E cosa gli hanno preso?
-I cuscini.
Già, dalle cabine telefoniche della zona industriale ogni tanto sparivano alcuni degli averi dei legittimi proprietari. A Manolo avevano rubato i cuscini, ma ai più sfortunati portavano via il materasso o il fornello a gas, rimanendo i proprietari davvero a mal partito.
-Manolo diceva che preferiva la tranquillità, lontano dal traffico...
-Di questi tempi la tranquillità si paga cara. Il centro città è il posto più sicuro.
I due amici, dopo aver posto nell'unico carrello della spesa la magra mercanzia che pareva nuotare come un piccolo pesce nell'oceano, si avviarono verso la cassa con la migliore espressione di noncuranza e distacco che gli riuscì di stamparsi in volto, sperando di sfuggire alla curiosità che emanava dagli sguardi indagatori dei cassieri.

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Ps: racconto che costituisce un retroscena di uno degli e-book a cui sto lavorando, che può essere letto autonomamente (immagine Pixabay 100% free)

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Ecency