ESPERIMENTO: numero 12 storia di un sacco a pelo

Diversi mesi prima dell'incidente in cui l'amata Marilia aveva perso il marito, Sigismondo Rizieri era finito a vivere in cabina telefonica.
Era stata Giacinta, la sorella di Gigì, a scoprirne infine il rifugio. L'uomo non voleva che Marilia venisse a sapere com'era finito e aveva preferito semplicemente sparire dalla vita dei Malinverni, a seguito del fattaccio che lo aveva ridotto a vivere in tali condizioni. Si contentava di osservare la donna che amava quando passava per la piazza, spesse volte assieme alla nipotina. La piccola gli metteva allegria. Non visto, chiuso all'interno della cabina telefonica dalle pareti opache (rese ancora più opache per il fatto che, a differenza del suo amico Tancredi e di Mirta, non le ripuliva mai, esattamente con il proposito di non venir notato), rimaneva del tutto immobile, quasi trattenendo il respiro nella sua ansia di non essere scorto. La cosa avrebbe potuto durare ad infinitum, se non fosse che i fratelli Malinverni non erano certo tipi da rassegnarsi alla sparizione improvvisa di un amico. Non avendo stranamente di lui notizie da parecchio tempo e trovando infine il suo appartamento abitato da estranei, a Mattia era venuta l'idea delle cabine telefoniche. Ovviamente sapevano che Sigismondo non avrebbe mai potuto, nelle sue condizioni, lasciare una città da dove si poteva uscire unicamente in presenza di requisiti di difficile acquisizione. Non poteva candidarsi per alcuna posizione di rilievo all'estero, men che mai ricevere un invito da qualsivoglia istituzione perchè da ragazzo aveva frequentato soltanto le scuole dell'obbligo, senza mai preoccuparsi neppure in seguito di proseguire gli studi. Unitasi Giacinta ai fratelli Malinverni e agli altri loro parenti politici, si erano ripartiti i vari quartieri cittadini per setacciare tutte le cabine telefoniche. Mattia, con l'aiuto di una guardia municipale, un vecchio amico d'infanzia e antico compagno di scuola, s'era percorso tutta la zona industriale e la periferia, prendendosi qualche giorno di ferie anticipate nella fabbrica che dirigeva. Suo fratello Aurelio e il cognato Luigi s'erano fatti i quartieri residenziali. Marilia e Giacinta avevano setacciato prima i quartieri nobili del centro storico, poi la zona borghese e proprio lì Giacinta l'aveva trovato. Annetta e Gigì stavano invece a casa per occuparsi della bimba di quest'ultima. Per la verità, Annetta avrebbe voluto prendere parte alle ricerche del suo amato, lasciando Marilia in casa al posto suo, ma i suoi fratelli non l'avevano ritenuto opportuno perchè nel suo stato d'angoscia avrebbe potuto far trapelare troppo facilmente il suo stato di friendzoner. E in città era oltremodo pericoloso lasciar trasparire affari simili davanti a estranei, specie una volta compiuta la maggiore età. Comunque, occuparsi della nipotina più del solito bastava ad Annetta per alleggerire il suo stato d'animo. I Malinverni, sorpresi di non essersi mai accorti che Sigismondo abitava quella cabina nella piazza del loro quartiere, così vicino e al contempo così lontano, da allora si occupavano di lui meglio che potevano. Annetta gli preparava i pasti e lavava e stirava i suoi abiti. Marilia gli prestava sempre qualche libro affinchè non si annoiasse (anche se le letture erano di un genere troppo erudito per lui e finiva immancabilmente per addormentarsi alla terza pagina per mai terminarle). Mattia lo portava con sè dal barbiere ogni volta che vi andava. Era poi in seguito accaduto, a causa di una quanto mai inopportuna contingenza, che i Malinverni si erano ritrovati a necessitare un importante favore da Sigismondo. Luigi, Aurelio e Gigì erano morti nel famigerato incidente del ponte, ma i guai per i Malinverni non erano finiti. Serviva un'ultima firma, la sua, per abbattere un nuovo e iniquo decreto emanato con totale noncuranza dalla pubblica amministrazione e che rischiava di far perdere loro l'amata nipotina che avevano tenuto con loro sin dalla scomparsa dei genitori. Quarantanove ne erano state raccolte, ma mancava la cinquantesima, quella decisiva. Sigismondo detestava la politica e non si sarebbe mai impicciato di nulla che avvenisse nelle alte sfere cittadine, ma Marilia sapeva che per lei e per la sua nipotina avrebbe fatto qualsiasi cosa. Tanto era avvenuto. Dunque i fratelli Malinverni, per rigraziarlo del suo generoso gesto, avevano pensato a qualcosa di davvero utile. Gli avevano allora portato un regalo che un giorno Tancredi aveva trovato nella cabina telefonica dell'amico: un sacco a pelo per i giorni della merla.

sleeping-bag-59653_1280.jpg

Ps.: immagine Pixabay 100% free di un sacco a pelo (https://pixabay.com/es/photos/bolsa-de-dormir-dormir-relajarse-59653/)

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