ESPERIMENTO: numero 6 sbarcare il lunario

-Amico mio,che fortuna!- esclamò Sigismondo nel contemplare il cellulare e il caricabatteria solare di Tancredi.
-Io ho venduto il mio per racimolare qualche soldo. Quanti giochini hai scaricato?
Tancredi guardò Sigismondo sbalordito, ma non troppo. Una domanda del genere mezzo se l'aspettava, poichè conosceva fin troppo bene il suo compagno di sventure.
-Stai scherzando, se pensi che trascorro il mio tempo giocando quando ho finito di fare le pulizie e mettere in ordine la mia cabina.
-No, tu trascorri molto più tempo di me in biblioteca a leggere.
-E lo sai cosa faccio quando finisco di leggere?
-Telefoni!
-Macchè telefonare se sto a zero credito, è vuoto come uno zufolo. E poi, a chi ho io da telefonare?
-A Mirta?
-Mirta la vedo spesso qua in biblioteca, anche lei è un'assidua frequentatrice. E spesso ci accordiamo per trovarci qui durante le visite che io faccio alla sua cabina o a quelle che lei fa a me. E poi, anche se avessi da telefonare a qualcuno, chi me li dà i denari per le ricariche? Io ci lavoro, col telefono. E Mirta pure ci lavora, con il suo. Approfittiamo della connessione della biblioteca.
-Come?
Tancredi, con la pazienza di un santo, illustrò all'amico le molteplici possibilità di lavorare online facendo uso soltanto di un semplice e piccolo dispositivo elettronico.
-Ma allora, perchè vivete come noialtri, costretti a stare in cabina? Se un lavoro l'avete...
-Ma quanto credi che riusciamo a farci? Quel che tiriamo su, basta si e no a sbarcare il lunario in condizioni come le nostre. Cibo, acqua, qualche altra piccola spesa necessaria al discount, qualche gettone per la lavanderia pubblica e nel caso mio qualche aspirina per quando il mal di testa si fa insoffribile. E non avanza mai nulla.
-E per il barbiere?
-Sei matto? Provvedo sempre da me per barba e capelli.
-Incredibile! Non si direbbe, a vederti. Non sembri neppure un abitante delle cabine telefoniche. Certo che sai pure atteggiarti a barbiere...ma quindi, quanto fai al mese?
-Al massimo venticinque civis. Solitamente venti. Trenta proprio di rado e solo quando capitano lavoretti che io e Mirta riusciamo a sbrigare aiutandoci a vicenda. Amico mio, tu non avresti dovuto vendere il tuo telefono. Che farai quando avrai terminato le tue risorse? Non hai neppure investito qualcosa di quel che era avanzato dall'asta e non usi nell'immediato, come ti avevo consigliato di fare.
-Ma tu lo sai, di economia e finanze non ne capisco nulla...
-Ma te l'ho spiegato mille volte, come funziona.
-Però...
Ogni volta, la stessa storia. Sigismondo non sapeva, o meglio, non intendeva destarsi dal profondo sonno che qualche tempo addietro l'aveva trascinato a vivere in una cabina telefonica e un giorno forse non troppo lontano, insistendo a dormire sugli allori, a un mal risveglio marchiato longevity risk.
Sigismondo non lo sapeva minimamente, che cosa avrebbe fatto. Per meglio dire, preferiva non prendersi il disturbo di scervellarsi, il che non era mai stato il suo forte. In ogni caso, una maniera per uscire dalla deplorevole situazione in cui era andato a finire forse c'era, ma...proprio a quella preferiva non pensare.

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Ecency