ESPERIMENTO: numero 13 pozzo senza fondo

La Grande Depressione che picchiava forte da secoli era un uragano che non faceva sconti. E sin dal ventiseiesimo secolo aveva assestato un duro colpo alla vita sociale dei più. Gli eventi sociali, le visite e i ritrovi costavano e parecchia gente non aveva un lavoro, nè spesso sussisteva la sia pur minima probabilità di trovarne uno. E senza lavoro, si era costretti a tagliar via tutto quanto non fosse direttamente fungibile alla mera sussistenza, dato che a questo punto si sopravviveva per la carità, spesso acrimoniosa, di familiari che solevano rinfacciare un giorno si e l'altro pure ogni boccone ai malcapitati. Da un pezzo in città era scomparso il commercio di oggettistica per la casa e la carta elegante o sbarazzina dove avvolgere i pacchi regalo stava per fare la stessa fine di soprammobili e gingilli vari. Chi voleva oramai più saperne di comprare cianfrusaglie prive di un reale valore economico? Si era pressochè perduta l'abitudine dei regali a familiari, parenti e amici. Vi erano perfino quei cittadini che, ove possibile, non avrebbero mai speso nulla per qualsiasi prodotto non commestibile. La paura di finire un giorno a occupare una cabina telefonica era tanta da aver scatenato eccessi di parsimonia. Lo spauracchio peggiore era poi quello di andarci a finire con le tasche vuote ed essere costretti, per mangiare, a raccattare la frutta e verdura in pessimo stato che rimaneva sulle piazze dei mercati quando i proprietari delle bancarelle smontavano e poichè tanto sarebbe stato insufficiente a mantenersi, ridursi a chiedere l'elemosina ai passanti
Ma buona parte dei risparmi provenienti da tanta parsimonia, quando non vera e propria tirchiaggine, non andava a buon fine, dato che l'amministrazione cittadina trovava sempre il modo di mettere le mani in tasca agli amministrati. Quello che però in città non si sapeva ancora, era semmai che le cose al di là dei confini cittadini potevano andare perfin peggio. Soprattutto nella Spagna di fine terzo millennio. Quando a qualche cittadino tra i più ignari capitava di ascoltare quel che don Pablo Cortez aveva da dire a riguardo, restava a bocca aperta. In Spagna, la Grande Depressione aveva favorito il sorgere di un regime dittatoriale che ricordava fortemente il franchismo dell'ultimo secolo del precedente millennio. Quando in Spagna si perdeva la casa, non si finiva in cabina telefonica, ma direttamente per strada, dato che le cabine spagnole erano comunque scoperte, senza abitacolo. Era proibito chiedere l'elemosina. Crimen de mendicidad, lo definiva il codice penale spagnolo di allora, sulla falsariga dell'illecito franchista. Don Pablo raccontava di aver visto sbattere in cella svariati senzatetto, di cui la polizia sociale era perennemente a caccia. Un po' come la continua ricerca di disadattati affetti da disturbi psicologici sia pur lievi, che nella sua nuova patria finivano in manicomio. Per non parlare poi degli arresti di chi venisse sorpreso a frugare tra i cestini pubblici dell'immondizia in cerca di cibo. Quello costituiva hurto de bienes públicos, per il nuovo codice amministrativo spagnolo. In quest'ultimo caso, tale illecito non proveniva dal precedente millennio come altrove. Semmai, dato che il regime dittatoriale voleva passare per moderno, evoluto, sviluppato, insomma, al passo coi tempi, aveva copiato quella curiosa legge direttamente dal diritto statunitense, negli USA in vigore da almeno un millennio. Applicandola, oltretutto, perfino più severamente che nella patria di Sigismondo e Tancredi, dove i rei primari si vedevano inizialmente affibbiare soltanto multe. Comunque, se nullatenenti nel vero senso della parola, gli abitanti delle cabine telefoniche non avrebbero mai pagato un solo centesimo. Insomma, il povero don Pablo, rispetto al suo paese di origine, si sentiva quasi in paradiso.

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Ps.: immagine Unsplash 100% free con menzione autore
Gabriel Meinert, editata per calzare con questo capitolo (https://unsplash.com/photos/ZZAQOquETGw), dato che nell'originale sono presenti banconote americane che non compaiono nello scenario di questo e-book)

Traduzioni dallo spagnolo (d'ora in poi ci saranno capitoli che conterranno espressioni in spagnolo per la presenza dei nuovi personaggi di cui oggi ho introdotto il primo, ma non temete perchè verranno debitamente tradotte tutte quante in italiano) e cenni storico-sociologici:

1)Don equivale all'italiano signor seguito da nome o cognome o entrambi. Don Pablo Cortez significa semplicemente il signor Pablo Cortez. In spagnolo don non vuole essere preceduto dall'articolo determinativo nemmeno quando per il corrispondente italiano è d'obbligo. Il femminile di don è doña. Stessa regola per quanto riguarda l'articolo determinativo.
2)crimen de mendicidad significa reato di mendicanza. Nella Spagna franchista era per davvero un illecito che comportava l'arresto dei malcapitati. I miei studi per il raggiungimento del livello madrelingua per lo spagnolo hanno avuto la conseguenza di farmi studiare anche la storia della Spagna, specie del secolo scorso.
3)hurto de bienes públicos significa furto di bene pubblici. Negli Stati Uniti è un reato per davvero. Non si può frugare nei cestini dell'immondizia pechè il loro contenuto è considerato un bene di proprietà del governo americano. L'ho visto in un documentario che riportava la vita quotidiana dei senzatetto statunitensi (che per la cronaca, sappiate che specie in Virginia perdono la casa per mere cretinaggini e se non sloggiano unicamente per un banale ritardo di 2 giorni nel pagamento dell'affitto, gli arriva lo sceriffo con il fucile puntato neanche fossero i più pericolosi boss del narcotraffico😡).

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