DUE MESI

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Questo pezzo puo' essere una sorta di prima parte di un conto alla rovescia su una mia eventuale partenza che, ad oggi, a due mesi dal volo, e' ancora molto ma molto eventuale.
Come vi ho gia' raccontato ho acquistato il volo per Cuba alcuni mesi fa utilizzando l'ultima parte di un voucher che avevo ancora con Air France dopo aver speso l'altro per il volo di gennaio.
Il costo pagato del prossimo volo e' di 170 euro, ida y vuelta.
La data di partenza originale era il 7 novembre, spostata poi al 18.
Restano pero' tutta una serie di dubbi sulla opportunita' di andare in quel mese piuttosto che spostare il tutto, ad esempio, a febbraio, mese che per ragioni misteriose odio trascorrere in Italia.
Le ragioni dei miei dubbi sono piuttosto evidenti ed anche comprensibili.
Ho fatto il doppio vaccino Pfizer quindi ho il green pass che mi faciliterebbe l'entrata a Cuba visto che dal 15 novembre dovrebbe essere sufficiente questo e niente altro per entrare nel paese.
Fra l'altro da quella data sparira' pure l'odiata quarantena quindi non sprecherei neanche giorni di vacanza risparmiando una cifra che posso utilizzare per altre cose.
Ovviamente vaccino o non vaccino prima di partire farei comunque un molecolare per essere tranquillo di non avere brutte sorprese nello scalo avanero.
Detto questo, monitorando l'attuale situazione i dubbi sul partire o spostare il tutto restano.
Cuba continua a registrare 7/9 mila positivi al giorno, facendo finta di fidarmi dei loro dati come faccio finta di fidarmi dei nostri.
A Las Tunas e provincia si registrano 600/900 positivi al giorno, buona parte della mia famiglia di riferimento ha avuto il covid da cui, fortunatamente, e' uscita indenne.
Pero' vaccino o non vaccino la possibilita' di beccarmi il virus esiste, che poi non faccia danni e' tutto un altro discorso.
Un eventuale tampone positivo, pur se asintomatico, prima di rientrare in Italia (ad oggi ancora obbligatorio per il nostro paese) mi creerebbe non pochi problemi. Fra l'altro sono pure un po' asmatico, ho salvato la ghirba fino ad ora di fronte ad un virus che ti fotte i polmoni gradirei continuare su questa strada.
Quindi mentre a gennaio lasciavo un paese, il nostro, in pieno caos per arrivare in uno tranquillo ora la situazione e' diametralmente opposta.
Da noi tutto sommato la stiamo sfangando mentre da loro si sta cercando di aggiustare la situazione, dopo che la stessa e' chiaramente sfuggita di mano. Quindi questa e' gia' una ragione per riflettere.
Poi ad oggi e' tutto chiuso.
Locali, bar, ristoranti, spiagge, piscine, palestre, paladar e tutto quello che volete voi.
Visto che la gnagna non e' merce rara neanche da noi e che il sole, se voglio, lo posso prendere in molti altri paesi al mondo vale la pena muoversi se la situazione resta tale?
A febbraio a Tunas era quasi tutto aperto, ho potuto fare una vita tutto sommato normale ma oggi?
Si e' parlato di una apertura paulatina che vuol dire tutto o niente, vedo che molti hotel stanno programmando la loro riapertura a novembre, la cosa mi fa ben sperare perche' sarebbe da imbecilli riaprire al turismo se poi tutto rimanesse tutto chiuso.
Sia chiaro, avro' tutta una serie di riferimenti a Cuba, mi sentiro' pure come a casa mia ma resto pur sempre un vacanziero che va a farsi una vacanza, se non c'e' un cazzo cosa ci vado a fare?
A gennaio era differente, era Marrakech Express, era il vostro umile sciba che fuggiva dall'Italia lasciando voi a “godervela” tutta ma oggi e' molto differente.
Al di la del lavoro, che fortunatamente e' ripreso bene qua da noi in Italia e' tutto aperto, non abbiamo neanche piu' l'obbligo della mascherina all'aperto che, francamente, pero' a Cuba sarebbe davvero l'ultimo dei problemi.
Quindi visto che mancano 2 mesi monitorizzo la situazione per poi, fra circa un mese, prendere una decisone definitiva sul fatto di partire a novembre o spostare il tutto almeno a febbraio tanto i voli te li spostano senza costi aggiuntivi. Vado in vacanza non in penitenza, aspetto buone notizie nella speranza di poter partire al piu' presto.

"Il compagno Ho Chi Minh appartiene all'unico lignaggio di uomini la cui morte è seme di vita e perenne irradiazione di stimoli e, quindi, continuerà a guidare il popolo vietnamita al trionfo totale e definitivo, già alle porte".

Fidel

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